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Brevissima storia del teatro d’opera

Il teatro lirico, vecchio di quasi 400 anni, nasce da una polemica tra i polifonismi rinascimentali e i fautori del ritorno alla monodia, rappresentati dalla “Camerata de’ Bardi”. Lo scopo dei nobili fiorentini che ne facevano parte era quello di riportare ai fasti di un tempo lo stile drammatico degli antichi Greci. Lo sviluppo della tematica portò, in campo musicale, alla elaborazione di uno stile recitativo in grado di cadenzare la parlata corrente ed il canto. Da questi presupposti, con lo scopo di realizzare composizioni che permettessero di “recitar cantando” sarebbe poi nato il melodramma e dunque il teatro d’opera. Leggi il resto di questa voce

Il “morbo di Baumol”, i costi del teatro d’opera e la necessità dell’intervento pubblico per lo Spettacolo

Il settore dello Spettacolo dal vivo è caratterizzato da un particolare fenomeno, detto “sindrome di Baumol” dal nome dell’economista che per primo ne definì chiaramente i caratteri.

Volendo semplificare basti dire che, per i teatri, ad esempio, non sempre l’aumento della quantità prodotta si traduce, in un bilanciamento del peso dei costi fissi[1]. Leggi il resto di questa voce

Jean-Baptiste Lully e la nascita dell’opera francese

Personaggio poliedrico, compositore, musicista, bouffon di corte, direttore di teatro, organizzatore di feste, Jean-Baptiste Lully rappresenta uno dei più importanti casi di fuga di cervelli italiani all’estero.

Giovan Battista Lulli nasce, infatti, a Firenze nel 1632, ma già all’età di dodici anni si trasferisce a Parigi per servire la figlia di Gaston d’Orléans.
Il 1653 è l’anno della svolta, allorquando passa al servizio della corte reale iniziando un percorso che lo porterà a divenire il signore incontrastato del teatro lirico francese e uno dei maggiori uomini di fiducia del Re Sole. A partire dal 1664 inizia il suo sodalizio con Molière, insieme al quale dà vita alla comédie-ballet, una serie di divertimenti legati insieme da un canovaccio di commedia. Questo nuovo genere costituisce un primo significativo passo per il superamento dell’opera “all’italiana” importata in Francia dal Mazarino. Leggi il resto di questa voce

Dove sono finiti i bravi cantanti?

È opinione comune che il nostro mondo stia vivendo una seria crisi del canto, a tutti i livelli e in tutti i generi musicali.
A prova di ciò è il fatto che la “vita media” di attività dei cantanti lirici si sia notevolmente ridotta rispetto al passato e che, addirittura, certe tipologie di voci, come quella di contralto, siano in estinzione.
Nonostante gli show televisivi siano pieni di cantanti o aspiranti tali, spesso portatori di strane tecniche, come quella del “canto ad occhi chiusi” o quella, diffusissima, dell’“orecchio tappato”, sembra che sia all’opera lirica che alla musica leggera manchino voci di eccelso valore capaci di sostituire i miti del passato più o meno recente. Leggi il resto di questa voce

Marco Frisina. Un compositore fuori dallo star system

Tra i principali compositori italiani viventi va inserito un artista molto particolare e, per molti versi, fuori dagli schemi: Marco Frisina. Sacerdote, biblista, docente universitario, direttore dell’antica Cappella Musicale Lateranense, Rettore della chiesa di Santa Cecilia in Trastevere (Roma), è in primo luogo il principale autore italiano di musica liturgica. I brani da lui composti sono eseguiti in migliaia di parrocchie della penisola e, tradotti in diverse lingue, sono spesso eseguiti anche all’estero. Leggi il resto di questa voce