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I cibi sulla tavola dei Romani

L’insieme delle fonti letterarie e archeologiche permette di ricostruire le caratteristiche dei pasti consumati dai Romani in età Repubblicana, prima cioè che le grandi conquiste permettessero l’arrivo di cibi nuovi provenienti dall’estero.

La mattina era consumata una colazione a base di pane e formaggio preceduta da un bicchiere d’acqua (jentaculum) mentre a mezzogiorno si mangiava pane, carne fredda, frutta e si beveva vino.

Il pasto principale era la coena che iniziava nel pomeriggio e che, per le famiglie nobili, poteva terminare anche all’alba. Essa era preparata nei triclinia, così chiamati perché ammobiliati con tre divani sui quali sedevano tre commensali, generalmente uomini adulti.

Durante la consumazione degli antipasti e della cosiddetta gustatio veniva bevuto il vino mielato (mulsum). Seguivano poi le primae e le secundae mensae, costituite rispettivamente da sette portate e da stuzzichini piccanti, per stimolare la sete[1]. Leggi il resto di questa voce

Le caratteristiche dell’alimentazione dei Romani

Fatta eccezione per alcuni casi particolari, l’alimentazione dei Romani era, generalmente, piuttosto equilibrata. Essa infatti poteva godere di tutti i benefici propri della dieta mediterranea in cui l’energia complessiva è fornita principalmente dai cereali (più del sessanta per cento) mentre solo una bassa percentuale di essa proviene dai lipidi, ovvero dai grassi (meno del trenta per cento), al cui totale contribuisce l’olio d’oliva. Tale dieta ha quindi il pregio di essere povera in grassi acidi saturi. Inoltre la corretta assunzione di fibre dietetiche fornite dall’alto consumo di vegetali e frutta permette di ottimizzare le funzioni digestive e migliorare l’assimilazione delle sostanze nutritive[1]. Leggi il resto di questa voce

Le fonti letterarie relative all’alimentazione dei Romani

Le fonti relative agli alimenti comunemente consumati a Roma fin dai primi secoli della sua storia sono contenute in numerose opere letterarie appartenenti anche a generi letterari molto diversi tra loro. Sono infatti individuabili notizie utili in scritti storici, agronomici, enciclopedici, poetici, satirici, medici, ecc.

Il problema che nasce dall’analisi di queste opere è dovuto al fatto che la gran parte di esse fu realizzato in periodo imperiale. È evidente, infatti, come la distanza cronologica possa incidere sull’attendibilità di tali notizie. Leggi il resto di questa voce